Impatti di una notizia sulla reputazione personale. Quali effetti
La reputazione personale e la privacy. E’ importante considerare tutti gli effetti diretti ed indiretti di una notizia.
La reputazione (personale), in ambito sociologico, è un concetto che attiene alla credibilità che un determinato soggetto ha all’interno di un gruppo sociale.
È di fatto il credito sociale ovvero la “considerazione” di cui gode un soggetto in ambito sociale. Considerazione che molto spesso si tramuta in “affidabilità” con tutte le sue applicazioni e conseguenze.
Soffermandoci in particolare sulla reputazione personale, parzialmente trascurando la reputazione aziendale, che richiederebbe approfondimenti ulteriori, il concetto di base è molto semplice. La reputazione condiziona la qualità dei nostri rapporti e le relazioni di coloro con i quali interagiamo. Vengono condizionati da un sistema complesso fatto di eventi, talvolta anche insignificanti, che possono precludere irrimediabilmente opportunità di varia natura.
Il nostro nome, i nostri dati personali, possono essere associati ad informazioni che ne deturperebbero la qualità. Posto che deve essere considerato dato personale qualsiasi informazione associata direttamente o indirettamente ad un soggetto identificabile, anche una informazione negativa non certa, se correlata ad una anagrafica, rappresenta di per sé un’etichetta che pone in discussione l’interessato. “Tizio, forse, è indiziato per il reato X”. L’informazione, magari detta ad un amico sorseggiando un caffè al bar, genera etichette, associazioni, correlazioni e scelte che possono avere pesanti ripercussioni sulla società, non solo sulla vita di Tizio. Tizio, padre di Caio, nipote di Sempronio viene associato ad un evento. L’imprinting deturpa tutto il tessuto sociale, ed ha impatto sulla vita anche di Caio, Sempronio etc.
I fattori e le leve reputazionali
In realtà il grado di impatto dipende anche da altri fattori (alfabetizzazione, collocazione geografica, ruolo etc). Possiamo pertanto parlare di vere e proprie leve che incrementano o decrementano la velocità di diffusione di una notizia.
Al primo posto andrebbe messo il ruolo ovvero la posizione dell’interessato nel tessuto sociale.
Del resto, la notizia corre e si diffonde di pari passo con la sua appetibilità, ovvero con l’interesse che suscita. Maggiore sarà la conoscenza del personaggio (es. personaggio noto, personaggio pubblico, professione/ruolo di spicco etc) maggiore sarà l’attenzione che i mass-media e/o le persone daranno alla notizia. Tizio, VIP (very important person) conosciutissimo, suscita interesse a prescindere da quello che faccia. Qualsiasi informazione associata alla sua anagrafica genera interesse nell’ambito della cerchia di coloro che lo conoscono (es. l’Italia). Se l’esempio rende bene l’idea per quanto riguarda i VIP analoga considerazione può essere fatta nei contesti in cui quotidianamente viviamo. Es. Il consigliere di scala del super-condominio, integerrimo osservante del regolamento condominiale, genera attenzione se non altro perché è conosciuto da tutti i condomini. La diffusione di una notizia di carattere personale in contrasto con l’immagine che hanno di lui i condomini ha rilevanza e conseguenze di rilievo all’interno del condominio.
R = (Pe x I x M)
Si potrebbe affermare che cambia il perimetro ma il rischio resta in un certo senso lo stesso. In realtà così non è; i fattori da prendere in considerazione sono essenzialmente tre. Volendo supportare tali affermazioni con formule matematiche potremmo affermare che: R = (Pe x I x M) dove R sta per Conseguenze Reputazionali, Pe è il Perimetro ovvero l’ambito di diffusione, I è l’impatto, o forse dovremmo dire la potenza della notizia, e M è il Mercato ovvero la cerchia dove opera l’interessato e che potrebbe essere più o meno interessata alla notizia (es. il condominio).
Mercato e Perimetro
Il mercato ha rilevanza per stabilire le conseguenze sui diritti e le libertà degli interessati, è in un certo senso un indice di appetibilità della notizia. Se vendo un servizio in un grande territorio come l’ Asia, ed una notizia sulla qualità del servizio che offro si diffonde in un piccolo paesino sulle montagne italiane, la mia reputazione è solo in minima parte compromessa, perché il paese non è “sensibile”, quindi la diffusione non genera conseguenze economiche ovvero danni al mio business. Maggiore sarà il mercato nel quale opero (e sensibile alla notizia) maggiori saranno i danni che ne deriveranno. Tutto ciò avrà rilevanza almeno fino a quando non subentrerà una componente essenziale che dovrà essere presa in considerazione: la capacità e velocità di diffusione della notizia. Siamo cioè nell’ambito di quello che abbiamo definito Perimetro. Per esempio, la velocità di diffusione di una notizia su internet (es. una fake news) è oggettivamente molto più rapida di quella appresa dalla signora affacciata al balcone del nostro supercondominio, almeno fino a quando non viene messa da qualcuno su WhatsApp e potenzialmente diventa “virale”.
Come più volte rimarcato in dottrina la pubblicazione su internet di un’informazione lesiva dell’altrui reputazione assume un carattere di maggiore invasività rispetto alla pubblicazione cartacea. Del resto le informazioni in rete sono spesso replicate e più facilmente reperibili con agili strumenti e i motori di ricerca.
Ma andiamo per gradi, abbiamo affermato che anche l’alfabetizzazione e la collocazione geografica hanno il loro peso, nel nostro esempio potremmo dire che la notizia afferente al consigliere di scala se troppo tecnica potrebbe non essere colta dalla signora anziana analfabeta del terzo piano.
O ancora, la collocazione geografica del condominio potrebbe essere rilevante ai fini dell’attenzione che viene data alla notizia. Se il consigliere non fa la raccolta differenziata l’informazione avrà un impatto diverso a seconda che ci si trovi in un comune con il più alto tasso di differenziata in Italia piuttosto che agli ultimi posti.
Ma tutte queste valutazioni hanno importanza per il Garante?
Di fatto si. Ovvero, il Garante, ovviamente, non applica formule matematiche ma si lascia guidare dalle norme e dai diritti. Il pregiudizio alla reputazione è del resto espressamente citato già nei Considerando 75 e 85 del GDPR fra i rischi per i diritti e le libertà delle persone fisiche. La reputazione rientra fra i danni c.d. immateriali. Il pregiudizio alla reputazione è del resto elencato fra i possibili danni di un data breach ed infatti l’autorità ed il legislatore lo inseriscono fra le conseguenze da valutare ai fini di una eventuale notifica.
Ma in che modo il Garante considera gli effetti di una notizia sulla reputazione personale ovvero le conseguenze reputazionali?
Non è agevole replicare in poche righe tutti i “considerando” ed i provvedimenti dell’autorità che confermano le evidenze del caso.
In breve, possiamo affermare che senza ombra di dubbio, nel valutare le conseguenze di una diffusione di una notizia, il Garante ne analizza l’ambito di diffusione. Internet, la rete etc sono termini che rientrano più volte nei provvedimenti dell’Autorità. Così come rientrano le valutazioni connesse allo strumento di diffusione (es. carta stampata o internet).
Allo stesso modo potremmo dire che viene valutato il contenuto della notizia ed il suo impatto; i video virali per esempio sono stati e sono oggetto di un’ attenzione privilegiata e attenta oltre che di un pronto intervento da parte dell’autorità (es. immediata richiesta di rimozione). Inoltre, nell’impatto si potrebbero ricomprendere gli effetti della informazione sui soggetti fragili (es. minori e disabili) per i quali il legislatore ha sempre rimarcato la necessità di un’attenzione particolare. Si pensi per esempio alle conseguenze di un data breach che coinvolge dati di soggetti c.d. “vulnerabili”.
Collocazione geografica e perimetro
Gli aspetti che invece sembrerebbero non esser presi in considerazione sono la collocazione geografica, nell’ambito del perimetro, ed infine il mercato. Sul primo punto appare ovvio come tale valutazione potrebbe dar seguito a considerazioni di legittimità. Il rischio è che vi sia discriminazione sul presupposto geografico ma, come esplicitato in precedenza, tale valutazione per noi avrebbe rilevanza solo al fine di determinare l’impatto della notizia in un contesto che per collocazione geografica ha sviluppato attenzioni più o meno sensibili a determinati temi.
La valutazione del mercato invece potrebbe non avere un seguito futuro sul presupposto che già oggi il mercato ha connotazioni globali e grazie ai nuovi strumenti (es. internet) una notizia potrebbe metterci pochi secondi per giungere in ogni angolo sperduto del mondo. Pertanto, il perimetro (ambito di diffusione) e il mercato, nel quale l’interessato opera, sul presupposto che internet abbatte le distanze, potrebbero essere considerati un tutt’uno ai fini delle nostre valutazioni.
Impatto sulla reputazione personale
In sintesi possiamo affermare che le conseguenze sulla reputazione personale dipendono da una serie di fattori (es. perimetro, impatto, mercato etc) che è necessario valutare caso per caso. Nessuna situazione può essere considerata identica ad una precedente.
Occorre pertanto considerare con estrema attenzione ogni elemento che influisce sui diritti e le liberta degli interessati.